Tarocchi
Con la lettura dei tarocchi non si legge il futuro e non si prevede nulla
Quello che realmente si fa, con i tarocchi, è un viaggio dentro di sé.
Sono una lente d’ingrandimento che ti aiuta a vedere meglio dove sei, che cosa stai facendo, qual è il tuo atteggiamento, come reagisci alle situazioni.
Le letture sono ad offerta libera
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Ad Alisha leggiamo sia i tarocchi restaurati di Alejandro Jodorowsky, che altri tipi
Sono un mazzo di carte, generalmente composto da 78 carte, utilizzate tradizionalmente per la divinazione. La loro origine è sconosciuta.
Si diffusero in varie parti d’Europa e raggiunsero il periodo di maggior diffusione a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo, quando venivano usati anche come strumento di gioco, dopodiché il loro uso è andato calando.
Spesso sono associati alla cabala e ad altre tradizioni mistiche.
Secondo Wikipedia, l’accostamento dei tarocchi alle discipline cabalistiche fu avviato dal massone francese Antoine Court de Gébelin, che fece risalire i tarocchi all’Antico Egitto, ed ebbe nuovo impulso nella metà dell’Ottocento con l’occultista Eliphas Lévi, che indicò la loro origine nella Cabala ebraica.
Negli anni a cavallo tra la fine dell’Ottocento ed i primi del Novecento le dottrine esoteriche sui tarocchi furono fissate definitivamente dagli occultisti francesi Papus (pseudonimo di Gérard Encausse) e Oswald Wirth in una serie di celebri opere ancora in auge.
Nei primi decenni del Novecento la “Scuola francese dei Tarocchi” cominciò ad essere soppiantata dalla “Scuola inglese” nata in seno all’Ordine Ermetico dell’Alba Dorata.
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